Leggiamo spesso di dubbi e paure sul consumo di pesce in gravidanza. Facciamo chiarezza sulla questione, soprattutto quando parliamo di salmone affumicato.

Il salmone è ricco di omega 3 e per questo motivo è consigliatissima l’assunzione durante la gravidanza. Questo vale specialmente se il salmone è pescato e non allevato, poiché la concentrazione di nutrienti buoni è maggiore.
Sappiamo anche che il salmone è un pesce molto grasso, ma questo non deve preoccuparci poiché si tratta di acidi grassi buoni che fanno bene al nostro organismo e al feto, sempre che la mamma non consumi quantità esagerate.

Discussione a parte è quella sulla lavorazione del prodotto.
Possiamo dare il via libera al pesce cotto. È il pesce affumicato che invece bisogna assolutamente evitare. Perché?
L’affumicatura è una procedura di lavorazione del pesce, ma da sola non è in grado di fornire una lunga conservazione poiché il fumo attacca solo la parte esterna. Per renderlo sicuro ed eliminare i batteri che causano la decomposizione bisogna aggiungere altri processi di lavorazione, come la de-idratazione o la salazione.

Inoltre, non tutte le “affumicature” sono uguali. Quella a caldo infatti consente di ridurre drasticamente il rischio di trovare batteri pericolosi nel pesce e viene contrassegnata dalla dicitura “hot smoked salmon” sulla confezione. Negli ultimi anni invece vengono spruzzati degli agenti chimici direttamente sul prodotto oppure il salmone viene affumicato a freddo, e questo accade soprattutto in Italia, anche se i controlli sul cibo sono costanti e siamo relativamente al sicuro.

salmone_cotto_gravidanzaPortare il pesce ad elevate temperature è importante poiché i prodotti del mare possono contenere diversi batteri, tra cui quello della Listeria. Il rischio di infezione per Listeriosi è basso, infatti molte donne decidono comunque di consumare pesce crudo o affumicato, ma il tasso di ospedalizzazione e di mortalità è molto più elevato delle altre malattie trasmesse attraverso il cibo, e i danni che questa malattia può provocare al feto sono gravissimi.

 

Secondo nemico della mamma incinta, anche se meno critico, è l’Anisakis, un parassita che causa l’infezione del tratto gastrointestinale e che si trova nei prodotti ittici crudi o poco cotti. Una ricerca condotta in Giappone ha rilevato che la frequenza di questi parassiti nel salmone selvatico è maggiore che in quelli di allevamento. In Europa è obbligatorio congelare questi tipi di prodotti prima della vendita per il tempo e alla temperatura sufficiente a eliminare le larve.

In definitiva, anche se il rischio di essere contagiati da batteri contenuti nel salmone affumicato è basso, azzerare i rischi non è possibile e se aspetti un bimbo è meglio non consumarlo. È una rinuncia che non dovrebbe pesarti tanto, soprattutto perché terminato il periodo della gestazione potrai tornare tranquillamente a mangiarlo, sempre a patto che il prodotto sia di qualità e fresco.