L’alimentazione corretta in gravidanza previene fastidiosi disturbi e consente di soddisfare le richieste energetiche della futura mamma e del suo piccolo. È necessario, prima di tutto, calcolare il proprio apporto calorico giornaliero, che varia in base al peso pregravidico, espresso come BMI (Body Mass Index). Il passo successivo è quello di pianificare il proprio fabbisogno energetico e il giusto apporto dei macronutrienti fondamentali.

Carboidrati e fibre

Come tutti sanno, i carboidrati sono la principale forma di energia anche in gravidanza. In generale il loro apporto dovrebbe essere pari al 50-60% dell’energia totale giornaliera. È utile privilegiare alimenti a basso carico glicemico come orzo, legumi, pasta e riso. Per quanto riguarda l’apporto di fibre è consigliato l’assunzione di circa 30 grammi giornalieri che possiamo trovare in frutta e ortaggi.

Proteine

Durante la dolce attesa il bisogno di proteine aumenta progressivamente, un incremento di circa 6 g al giorno. L’apporto di proteine dovrebbe derivare da alimenti come latte, carne e uova.

Grassi

La quota energetica che deriva dai grassi non dovrebbe superare il 30% dell’energia totale quotidiana e l’apporto di colesterolo i 300mg al giorno. L’adeguato apporto di acidi grassi essenziali in gravidanza è molto importante e la restante quota dovrebbe essere suddivisa tra acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6 poli/mono-insaturi.

Vitamine

Un’alimentazione varia composta da frutta, verdura e latte solitamente garantisce il giusto apporto di vitamine, l’unica eccezione è rappresentata dall’acido folico. L’incremento dell’acido folico si è dimostrato essenziale nella prevenzione della spina bifida e dell’anencefalia. Tra gli alimenti ricchi di acido folico troviamo i cereali integrali, i legumi, gli agrumi e i vegetali a foglia verde.

Minerali

Come per le vitamine, anche i minerali possono essere assunti con una corretta alimentazione senza necessariamente incrementare il loro apporto giornaliero. Le uniche eccezioni sono il calcio, lo iodio e il ferro: il fabbisogno di calcio durante la gravidanza aumenta soprattutto nel terzo trimestre, quello di iodio è leggermente superiore a quello normale di un adulto e, infine, quello di ferro aumenta già dal primo trimestre.

In gravidanza potrebbero presentarsi delle infiammazioni alimentari, simili a delle intolleranze momentanee, che innescano meccanismi di malessere, in particolare l’infiammazione potrebbe incidere sulla regolazione metabolica e ormonale. L’organismo, infatti, tende a rispondere accentuando la resistenza insulinica, modificando l’utilizzo degli zuccheri e facilitando l’aumento di peso.

Scoprire le proprie infiammazioni alimentari, anche durante la gravidanza, è consigliato in caso di preeclampsia, sindrome dell’ovaio policistico e in caso di diabete mellito gestazionale.

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