Ti senti tesa? In gravidanza è normale, ma la scienza ci dice che troppo stress fa male alla salute psicofisica di mamma e bambino. Il modo in cui affronti questo periodo delicato è importantissimo: la scarsa capacità di adattamento è associata a depressione post-partum, parto pretermine e problemi nello sviluppo del bambino.

Il modo in cui ognuno affronta i problemi, e in particolare lo stress, è detto coping.

Uno studio del Dipartimento di Psicologia della California ha riunito 45 ricerche sull’argomento (per un totale di 16.060 mamme) osservando le strategie, sia cognitive che comportamentali, con cui le donne affrontano lo stress durante la gravidanza.
Vediamo più nello specifico quali sono questi stili di adattamento, e quali conseguenze hanno sul bimbo nella pancia.

Dagli studi emerge che la risposta migliore allo stress è un approccio resiliente, ovvero un approccio flessibile e che si adatta alle sfide quotidiane. Le mamme che riescono ad essere maggiormente flessibili ricercano attivamente delle soluzioni (risposte di coping attivo). Questo comportamento è associato a un’esperienza più positiva della gravidanza e a un umore migliore, anche dopo il parto.

Alcune donne preferiscono concentrarsi sul problema materiale, pianificando e progettando un piano d’azione, cercando le possibili soluzioni o le persone che possono aiutare. Molte mamme di questo gruppo si danno forza reciproca: è il caso delle “colleghe” di corso pre-parto, dei club (virtuali o fisici che siano) in cui ci si scambiano idee, paure e consigli.
Altre donne invece sono più introspettive e portate ad orientarsi sull’emozione, cercando di interpretare la situazione che stanno vivendo, chiedendo sostegno emotivo (ad amici, al partner, alle istituzioni), accettando la propria condizione di difficoltà senza lasciarsi abbattere. 

Al contrario, chi non vuole affrontare un problema e/o le emozioni negative associate, adotta uno stile di coping evitante. Spesso queste mamme affrontano lo stress con comportamenti non salutari ed automatici per dimenticare i problemi, ad esempio fumando o consumando alcol, non praticando sport ed esagerando col cibo. A volte queste donnenegano di stare male, preferiscono tenersi costantemente occupate per non avere tempo di pensare al problema e si ritirano dalla vita sociale.
Le ricerche ci dicono che questo gruppo di donne ha più probabilità di sviluppare umore depresso in gravidanza e in maternità, e rischiano di partorire prima del previsto.

Due ricercatori americani ci spiegano infatti che uno stile di coping poco efficace è associato ad alti livelli nel corpo di ormone di rilascio della corticotropina di origine placentare, implicato nei parti pretermine.