La nutrigenomica è una disciplina che studia la combinazione tra nutrizione e modifiche del DNA. Gli studi in questo campo sono aumentati esponenzialmente, sono stati creati nuovi test genetici e identificate le mutazioni responsabili di diversi disturbi, tra cui il diabete.
Ognuno di noi ha piccolissime differenze all’interno del DNA che condizionano, tra le altre cose, anche la risposta dell’organismo al cibo. Facciamo un esempio pratico: esiste un gene chiamato lattasi che permette di digerire gli zuccheri presenti nel latte. Quando viene a mancare nel DNA si manifesta l’intolleranza al lattosio e avremo dolori più o meno pronunciati quando mangeremo latte e derivati.
La relazione è anche inversa: un alimento che ingeriamo può influenzare i nostri geni. È ciò che accade per il folato, contenuto ad esempio nei broccoli. Se questo è carente i filamenti di DNA diventano più fragili e possono rompersi, aumentando il rischio di cancro. Inoltre il folato gioca un ruolo essenziale nello sviluppo del feto: permette al midollo spinale del bambino di svilupparsi correttamente (ed è per questo motivo che alle donne gravide si fa assumere acido folico).
Una corretta nutrizione a seconda del DNA individuale aiuta non solo la prevenzione di molte malattie ma permette anche lo sviluppo di terapie sperimentali per diverse patologie, tra cui quelle metaboliche, neurodegenerative, neoplastiche e dovute allo stress ossidativo.
Ad esempio alcuni ricercatori italiani hanno scoperto che la curcumina, presente nel curry, protegge dalla neurodegenerazione le cellule del cervello, rallentandone il processo di invecchiamento e contrastando la malattia di Alzheimer.
Insomma, negli ultimi anni si è chiarito il ruolo che la nutrizione ha nel nostro benessere.
Quello che la nutrigenomica ci offre non è una dieta, ma dei consigli in ottica di prevenzione e cura. Al massimo, la dieta è una conseguenza di questi studi: dai risultati del test genetico possiamo capire quali alimenti funzionano bene con il nostro corpo e quali invece possono arrecarci danni.