Come avviene il prelievo delle cellule staminali cordonali del bambino? Questa operazione viene fatta tutte le volte che la mamma o il papà decidono di conservare o donare le staminali.
Il cordone ombelicale contiene infatti una piccola, preziosa, quantità di sangue ricco di cellule staminali: cellule ancora non specializzate che possono riprodursi e diventare nuovi tessuti e nuovi componenti del sangue. Queste cellule vengono utilizzate per curare più di ottanta patologie, tra cui la leucemia.
Prelevare le staminali è doloroso? Assolutamente no, ed è un’operazione priva di rischi per la mamma e per il bimbo. Il sangue viene prelevato con una puntura del cordone ombelicale, dopo che è stato tagliato. Dopo il prelievo il campione viene valutato e, se idoneo, congelato a temperature sotto i -150°C.
Una volta scongelate, le cellule sono ancora vitali, stabili e capace di riprodursi anche dopo 15 anni di conservazione.
La mamma e il papà possono decidere di donare le cellule staminali alla collettività (uso allogenico), per la ricerca o per curare altri pazienti: in questo caso le staminali vengono conservate in una struttura pubblica.
Lo stato Italiano permette la conservazione del sangue cordonale per uso personale se il neonato o un consanguineo presentano una patologia curabile con un trapianto del genere, o nel caso in cui il bambino abbia rischio di ereditare malattie genetiche per cui sono utili le staminali, ad esempio la talassemia. In questi casi si può conservare il cordone ombelicale per uso personale a costo zero.
Se invece i genitori decidono di conservare le staminali privatamente (uso autologo) in vista di futuri interventi personali, le cellule sono poste in una banca criogenica a pagamento, e al momento queste hanno tutte sede all’estero.
Perchè le banche criogeniche private hanno sede estera? Per la legge italiana il sangue, anche quello cordonale, è un bene pubblico, ed è per questo che sul territorio non si può attivare nessuna conservazione privata, con l’eccezione dei casi presentati prima.