Dal Ministero della Salute arrivano nuove linee guida sull’alimentazione nella prima infanzia e in particolare sulla somministrazione di latte vaccino. Nel nostro Paese spesso questo alimento viene utilizzato per nutrire i bambini già dal primo anno di vita, in sostituzione del latte materno. Il latte di derivazione bovina, però, ha un contenuto troppo alto di proteine per un bimbo così piccolo; secondo le indicazioni del LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento ed Energia per la popolazione) l’alimentazione dei bimbi tra 1 e 3 anni, dovrebbe derivare per il 50% da carboidrati, per il 40% da grassi solo il restante 10% da proteine.

Secondo Marcello Giovannini, presidente della SINUPE (Società Italiana di Nutrizione Pediatrica):

Sono dosi facili da superare. Purtroppo infatti c’è la tendenza ad aumentare le proteine, che però, se in eccesso, condizionano la regolazione di insulina e ormoni dell’appetito, con conseguente aumento di problemi metabolici e obesità
(Ansa)

Queste evidenze sono confermate da diverse ricerche scientifiche, tra cui lo studio europeo Chop, che ha dimostrato che nei piccoli alimentati fin dalla nascita con alimenti ad alto contenuto proteico il rischio di diventare obesi aumenta di 2,5 volte.
La prematura introduzione di latte vaccino in sostituzione di quello materno o sostituti è quindi da evitare, e non solo per un corretto apporto energetico nell’infante ma anche per l’importanza che hanno gli Omega3 e il ferro, di cui il latte di derivazione animale è troppo povero, per lo sviluppo del cervello e una corretta crescita neurocomportamentale della persona.