Tutti noi, ormai, abbiamo una vita frenetica e quello che tende a mancare è il tempo.

Quante cose non facciamo per colpa del tempo? Le conseguenze sono:

-Abbandonare i propri sogni

-Non dedicare tempo alle persone che si amano

-Ammalarsi

Esatto, perché una vita frenetica, ma che non ci fa correre nel vero senso della parola, anzi, ci rende sedentari e stressati, non aiuta il nostro stato di salute. Inoltre, nonostante la nostra amata e millantata dieta mediterranea, gli italiani non curano la loro alimentazione come dovrebbero.

Quali sono i rischi di una vita così?

Diversi.

Ma facciamo luce su uno in particolare: i problemi cardiovascolari.

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese.

Ogni anno le malattie cardiovascolari uccidono oltre 4,3 milioni di persone in Europa e sono causa del 48% del numero totale di decessi (54% nelle donne, 43% negli uomini).

Queste malattie sono la prima causa di morte, la causa più frequente di ricovero ospedaliero e tra le più importanti cause di invalidità.

Quello che manca nel nostro modo di pensare e nelle nostre abitudini è il classico “prevenire prima di curare”.

Quante volte ci siamo detti “se avessi fatto prima….”, “se fossi stato avvisato prima…”.

Curare non solo è più costoso in termini fisici ed economici, ma è anche più difficile.

Allora perché non prevenire?

Negli ultimi anni, studi epidemiologici hanno dimostrato che il rischio è reversibile e che è possibile ridurre o posporre le possibilità dell’insorgenza di eventi cardiovascolari riducendo i fattori di rischio.

La prevenzione esiste ed esistono diverse modalità di prevenzione. Il nostro medico può supportarci nel percorso migliore da seguire.

I fattori di rischio

Fumo.

La nicotina accelera il battito cardiaco. Il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi.

Pressione arteriosa.

Una pressione arteriosa elevata costringe il cuore a un superlavoro e accelera la formazione di aterosclerosi nelle pareti delle arterie.

Colesterolemia totale.

Il colesterolo  può trovarsi in quantità eccessive nel sangue. Maggiore è la sua quantità, più alto è il rischio che si depositi nelle pareti delle arterie.

HDL-colesterolemia.

Le HDL sono lipoproteine che trasportano il colesterolo in eccesso dai tessuti al fegato dove viene eliminato; minore è la loro quantità, maggiore è il rischio cardiovascolare.

Diabete.

Il diabete, se non correttamente controllato, favorisce l’aterosclerosi, incrementando il rischio cardiovascolare.


Fonte: Istituto Superiore di Sanità (http://www.cuore.iss.it/prevenzione/prevenzione.asp)


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