La gravidanza e l’attesa del proprio bambino porta con sé rappresentazioni, aspettative e fantasie della propria relazione con il piccolo e della propria immagine come madre.

Come dimostrano le ricerche dell’autore Joan Raphael-Leff, riportate nel libro “La gravidanza vista dall’interno”, le donne durante la gravidanza possono sviluppare differenti stili materni.  Raphael-Leff ha definito 3 di essi: la madre “facilitante”, la madre “reciproca” e la madre “regolatrice”.

La madre “facilitante”

Durante la maternità rivive e rafforza l’unione con la propria mamma.  La gravidanza viene assolutamente concepita come un’esperienza positiva, nonostante la mamma rischi da una parte di idealizzare il bambino, senza dare spazio a sue possibili o eventuali imperfezioni, e dall’altra di sacrificare la propria vita, carriera lavorativa compresa, per il bambino.

La madre “regolatrice”

Al contrario della madre facilitante, la madre regolatrice vive la gravidanza come un’esperienza negativa, a causa della quale emergono conflitti infantili, evidentemente non risolti. La mamma non tollera le trasformazioni corporee e il feto viene visto come un estraneo non accetto.

La madre “reciproca” 

È definita quella intermedia che si colloca fra le prime due. La donna ha scelto di avere il proprio bambino e lo aspetta bramosamente; tuttavia non vuole riporre in lui troppe aspettative per paura di rimanerne delusa e, soprattutto, è consapevole che la sua vita lavorativa, familiare, di coppia, subirà cambiamenti, non per forza solo positivi.

Conoscere il proprio stile può essere utile per trovare o creare dei compromessi che possano diminuire il divario tra bisogni ed esigenze sia del piccolo sia della neomamma.

La gravidanza è un momento unico e speciale, che interessa donne, diverse le une dalle altre. Le mamme non devono trascurare il loro benessere dal punto di vista psicologico, il quale, in seguito, si ripercuoterà su quello del bambino. Ecco perché è utile frequentare un corso di psicoprofilassi, durante il quale viene insegnata la tecnica funzionale al parto, e, soprattutto, dove si promuovono momenti di incontro. Professionisti e altre donne, che stanno affrontando lo stesso lieto evento, possono, infatti, essere di aiuto non solo per esplicitare i propri dubbi e ansie, ma anche per crescere e maturare insieme.  

È inoltre fondamentale che i due partner dialoghino per condividere le proprie emozioni e sostenersi reciprocamente.