Hai scoperto che sarai mamma! Oltre alla gioia di aspettare un bambino, la tua mente sarà sicuramente presa ad organizzare tutti gli esami che ti attendono in questi 9 mesi. Vediamo nel dettaglio cosa deve prevedere il tuo calendario nel primo trimestre.

La prima visita dal ginecologo sarà la prima da fare, intorno alla 6/10 settimana, e ti prenderà parecchio tempo: il medico deve stabilire il tuo stato di salute generale e spiegarti quali esami vengono prescritti e consigliati di solito, quali sono i più importati e quali facoltativi.
Durante questa visita il ginecologo prende le tue misure, la tua taglia e il peso corporeo, così come la pressione arteriosa. Tutti questi indici verranno monitorati anche nelle altre visite ginecologiche, per valutare le modifiche del tuo corpo.

Il ginecologo ti farà inoltre la prima ecografia, detta di datazione, per controllare che il tuo piccolo stia bene e il tuo utero si stia modificando nel giusto modo per accogliere il feto in crescita. In questa prima fase l’ecografia è spesso transvaginale.

Così come per l’ecografia, ogni tre mesi devi fare un prelievo del sangue e l’analisi delle urine. Questo serve soprattutto per vedere il livello di ferro nel sangue e, almeno la prima volta, per capire se sei a rischio di diabete gestazionale e se hai contratto delle malattie infettive. Inoltre importantissimo è valutare il tuo fattore Rh e il dosaggio delle Beta HCG nel sangue. Il test su sangue serve anche a rilevare l’infezione da toxoplasmosi: nel caso in cui risultassi negativa, il test va eseguito regolarmente nel corso della gravidanza.

Se avete Rh negativo dovrete sottoporvi mensilmente al Test di Coomb indiretto. Il test serve a capire la compatibilità sanguigna tra mamma e figlio e nel caso in cui il bambino abbia Rh positivo si dovrà fare un’immunizzazione dopo la nascita.

Più affidabile, ed eseguibile in epoca più precoce, risulta il cosiddetto duo test (o bi-test) integrato dalla valutazione della translucenza nucale. Questo esame, infatti, riesce ad individuare fino a 9 casi di feti portatori di sindrome di down su 10, con un rischio di falsi positivi pari al 5%; come anticipato, viene inoltre eseguito tra la 11a e la 14a settimana di gravidanza

Intorno all’11esima settimana dovrai fare il cosiddetto duo test o bi-test, che prevede appunto due valutazioni: la translucenza nucale e un prelievo sanguigno per valutare il dosaggio di ormoni, associati alla funzione placentare. Questo serve a calcolare la percentuale di probabilità che il bambino nasca con la sindrome di Down e/o con disturbi cardiaci. Nonostante non sia un esame diagnostico ma solo un esame di screening, tramite questa procedura si possono individuare fino a 9 casi positivi su 10 di bambini affetti dalla sindrome.

Se il ginecologo lo ritiene necessario verrai successivamente sottoposta, nel secondo trimestre, ad amniocentesi (tra la 15esima e la 20esima settimana) o villocentesi (prima della 15esima settimana). Questi esami servono a confermare o disconfermare eventuali anomalie cromosomiche. Negli ultimi anni sono disponibili sul mercato dei test di screening neonatale non invasivi (NIPT), che non hanno alcun rischio per il bambino e hanno un’elevata sensibilità alle trisomie.

Ci sono molti esami esenti da ticket, ti consigliamo di chiedere sempre al tuo ginecologo e al tuo medico di base per avere tutte le informazioni che desideri, oltre a quelle che puoi già trovare sul web.